martedì 29 marzo 2011

Appunti sparsi dall'ultimo raduno milanese


Ci sono tanti aspetti da discutere e affrontare dopo ogni raduno: puo' essere per molti un modo per valutarsi, farsi un'esame e capire come aggiustare il tiro, quale siano gli aspetti che dovra' curare nei prossimi mesi, cosa ha sbagliato, cosa deve migliorare , cosa deve fare etc.
Non posso che congratularmi per l'organizzazione con i MilanMonkeys che sono stati perfetti, riuscendo a far funzionare un raduno di piu' di 300 persone.
Forse uno dei migliori raduni italiani, a cui abbia potuto partecipare fino ad oggi, anche per l'ottima organizzazione ma anche e soprattutto perche' forse davvero piu' di altre volte , per tutti vi era in testa una componente chiara e fondamentale: disciplina.
Salvo qualche rarissimo caso di gente che cazzeggiava qua e la, e le 100 flessioni impartite da Stephane Vigroux come punizione durante il riscaldamento, ma che sono state comunque tutte fatte senza fiatare e lamentarsi, tutti eravamo sullo stesso piano: fare l'allenamento, seguire quello che ci veniva detto, farlo fino in fondo e partecipare insieme.
Iniziare assieme, Finire assieme.
Farsi coraggio tra compagni e stringere i denti.
Non ho visto uno solo, nei gruppi in cui ero , che abbia abbandonato, che abbia detto "questo e' troppo ci vediamo dopo", eravamo tutti li.
Ho fatto i "famosi" 45 minuti di isometria, dopo essere stati avvisati da Blane , che portava avanti l'allenamento, che non sapeva lui stesso se sarebbe arrivato in fondo, ma che se decidevamo di farlo, dovevamo farlo, fino in fondo.
Eravamo tanti, forse troppi, pensavo che qualcuno avrebbe abbandonato.. e mi sbagliavo.
Con un compagno che sapeva di non farcela ma che ci ha voluto provare. Era stremato. Cadeva. Si faceva coraggio, si rimetteva su ed e' arrivato alla fine.
Ho visto la maturita' di un altro che non avendo il polso apposto, ha preferito essere sincero con se stesso, preservarlo, rispettare se stesso e il proprio corpo e rinunciare, nonostante dentro avesse una voglia matta di esserci "ma quando torna apposto e siamo a Genova lo rifacciamo assieme.". Certo che si!!!

Spero che molti, soprattutto i nuovi , abbiano capito anche quanto sia importante costruirsi quella che veniva chiamata l'armatura del corpo , a suon di esercizi di potenziamento per avere un corpo preparato a fare movimenti tecnici, ma anche a preservarlo da infortuni e cadute che possono capitare.
Tutto sempre in un'ottica di equilibrio:
  • non ci puo' essere solo potenziamento
  • ci vuole anche tecnica ma, non solo quella che ci piace, cosi' come ci ha insegnato Dan mentre si parlava di Roll ad esempio.
  • ci vuole anche fiato per poter correre e muoversi da un ostacolo e l'altro (altrimenti che parkour e'?)
  • ci vuole una mente che vada ad equilibrarsi con il proprio corpo, che sia in armonia con il corpo stesso e che sia attenta, focalizzata a quello che sta facendo anche solo per appoggiare un piede a terra, anche fosse per un esercizio di potenziamento.
Equilibrio.

Conoscere nuovi gruppi che nascono, crescono, si fanno spazio e diventano sempre piu' importanti anche per altri.
Reincontrare i volti di sempre, rafforzarne la conoscenza, vedere che e' passato tempo ma si e' ancora li, condividendo qualche acciacco, a volte, per aver esagerato un po' negli allenamenti.
Conoscerne di nuovi, con dei bei propositi, che si spera di reincontrare in futuro con propositi ancora piu' forti.

Ho vissuto cosi' tanto e cosi' tante cose in questi 3 giorni, che ancora alcune mi sfuggono, mi ci vorrebbe una settimana per avere il tempo di riflettere su tutto quello che e' passato.
Uno degli ultimi piu' bei ricordi che ho in testa forse, e' stata quella specie di partita a scacchi fatta di precision , sui muretti di Romolo.
Emozionante, la parola giusta.