mercoledì 27 settembre 2017

#WEARENOTGYMNASTICS

Questo articolo vuole essere una risposta a questa “nuova idea” chiamata parkourgym che la federazione ginnastica ha pensato di “inventare” .
Non vuole essere assolutamente un'offesa a chi pratica ginnastica artistica, piuttosto una presa di distanze dall’idea che fa passare l’articolo che segue.
È solo un modo per chiarire il nostro punto di vista e quanto in pochissime righe ci sia di così profondamente sbagliato,  scorretto e irrispettoso verso TUTTI i praticanti che seguono Parkour, Art Du Déplacement o Free Running da tanti anni nel nostro paese.


La Federazione Ginnastica d’Italia inserisce, nel progetto Salute e Fitness, il Parkour come attività di fitness tecnico, creando un innovativo protocollo pratico tecnico, unendo le caratteristiche innovative e non codificate del Parkour con l'esperienza e la tecnica FGI.

A leggere queste poche righe, il primo pensiero che è venuto in mente è stato che la nostra pratica non aveva bisogno di questo “protocollo pratico tecnico”.

Appunto non essendo codificato, è assolutamente illegittimo ascriverlo alla ginnastica, per una questione sia concettuale che logica. 
Il parkour comprende ogni movimento, nel senso lato del termine, che il corpo può compiere, da solo o in relazione all’ambiente. 
La ginnastica fatta di movimenti codificati, attrezzi particolari in ambienti predisposti non può in nessun modo aggiungere nulla. 
Nonostante nel parkour vi sia una grossa importanza per quanto riguarda il gruppo, il percorso è assolutamente individuale e personale, per questo persino la figura di un istruttore può a un certo punto dimostrarsi una limitazione, figuriamoci la FGI.

Il parkour, abbreviato in PK, è una disciplina metropolitana nata in Francia agli inizi degli anni ’80, il tipo di preparazione, sia atletica sia tecnica, si avvicina molto a quello della ginnastica artistica,

Non si può negare che alcuni esercizi di preparazione della ginnastica artistica possano tornare utili anche nella nostra disciplina ma, fare passare che si avvicini molto, ovvero la maggior parte della preparazione atletica / tecnica sia uguale , è un’affermazione priva di riscontri reali e che dimostra anche poca conoscenza dell’argomento parkour.

Un esercizio a corpo libero è ginnastica?

infatti, tutti i migliori traceur, (coloro che praticano il Parkour), da tracciatore, perché tracciano un percorso, sono passati per la ginnastica.

Qua troviamo una prima grossa forzatura: “tutti i migliori traceur sono passati per la ginnastica”.
Vorremmo capire chi sono i “migliori”, come se al nostro movimento fregasse qualcosa di essere i migliori: la nostra è una disciplina non competitiva e il concetto di migliore/peggiore non esiste.
Probabilmente la cosa giusta da dire sarebbe stata “alcuni sono passati dalla ginnastica” ma, poi il pensiero che si voleva fare passare veniva a meno.
Tanti di noi, una palestra di acrobatica non l’hanno mai vista manco da lontano e sono comunque degli ottimi praticanti.
Gli stessi “Yamakasi” (fondatori dell’Art Du Déplacement) hanno all’interno membri che non vengono dalla ginnastica..giusto per fare un esempio di un certo peso (video)

Consiste nello sfruttare gli ostacoli naturali o urbani di un ambiente metropolitano o naturale che sia, per costruire un percorso del tutto personale e alternativo,
Sarà interessante vedere come si possa pensare di riprodurre queste unicità di territorio / ambientazioni in una palestra dove, tutto è fatto in modo preciso, predefinito, calcolato.
La nostra pratica non è così.
Ad esempio pensare di riprodurre muri di cemento delle città fatti in maniera completamente casuale, semplificandoli con cubi o parallelepipedi di gommapiuma è una grande limitazione.
Che ne sarà di questi praticanti il giorno che si troveranno fuori a praticare? Continueranno a seguirli anche li?

un po’ quello che le generazioni passate facevano, quando ancora la strada si viveva come luogo di aggregazione e gioco.

Si voleva forse far passare il messaggio che il Parkour fosse qualcosa di già visto?”anche io da bambino saltavo così “
Non sapevo che la gente facesse questo, o questo o questo da bambino.
Per arrivare a certi risultati non si fan due saltelli per strada come una volta ..si fa un sacco di allenamento, si suda tanto,  si lavora molto su se stessi.
Chi ha scritto questa cosa è molto lontano dalla pratica...e sinceramente non si capisce se mai l’abbia vista veramente.

La Federazione Ginnastica, grazie al suo background storico, tecnico e educativo, non può che apportare un valore aggiunto a una disciplina come il Parkour,

Non se ne sentiva nessuna necessità.
Ma forse era più interessante per altri il contrario.

creando ordine

Creando regole e movimenti predefiniti, dando staticità ad una pratica che non è ferma, ingabbiandola così: stravolgendone la sua natura di libertà del movimento e di espressione. 
È proprio questa filosofia di base che fa sì che non ci sia un movimento giusto o sbagliato, ma solo che ci sia il movimento giusto per ogni tipo di persona diversa con la propria concezione di movimento e libertà di espressione. 
Ognuno ha i propri limiti personali e il Parkour mira ad affrontarli per superarli e migliorare se stessi. Ovviamente non si nega il fatto che ci voglia una grandissima e ferrea preparazione atletica. 
Non ci si può improvvisare traceur.
Proprio per questi  motivi è impossibile ed impensabile stabilire delle regole fisse e codificare i movimenti perché, pur dovendoci essere una base di preparazione atletica per la propria sicurezza, queste regole dovrebbero variare da persona a persona.
La ginnastica artistica ha storie, evoluzione , tradizioni profondamente diversi...non c’è nulla di male è solo un'altra cosa come dire che chi ha fatto ping pong , potrebbe diventare un bravo tennista, d'altronde la racchetta c'è.
In 10 anni , qua a Genova (in Italia nonè sembrato tanto diverso) nel nostro piccolo il modo di praticare è cambiato tanto e cambierà ancora.

e dando gli strumenti giusti per uno sviluppo tecnico come nessun altro è in grado di dare,

altra considerazione basata sul nulla.

avvalersi anche di coloro che oltre ad aver fatto parte della ginnastica prima, hanno creato un seguito in questa nuova disciplina, renderà ancora più naturale l’introduzione di questa attività alla FGI.

Inviterei volentieri questi, a praticare il parkour senza necessità di includerlo,  stravolgerlo e adattarlo ad altre discipline.
Sarebbe più corretto e serio.

Per la Federazione Ginnastica d’Italia è anche un modo per avvicinare quei giovani che, per diversi motivi, non desiderano approcciarsi alle classiche discipline competitive come la ginnastica artistica maschile e femminile, ritmica, ecc.
Ok

Cercando quindi di non perdere, lungo la strada, chi ha praticato queste discipline o coloro che, per motivazioni diverse, vogliano avvicinarsi al Parkour.

Perché non mandarli a fare un corso di parkour direttamente, allora invece di inventarsi una disciplina completamente nuova per accogliere queste povere pecorelle smarrite?
La risposta la lasciamo a voi lettori

Firmato Genova Parkour A.S.D.
WE ARE NOT GYMNASTICS
WE ARE ARTDUDEPLACEMENT 

martedì 12 settembre 2017

8° Daddy Camp!

Anche quest'anno partecipiamo al Daddy Camp

Domenica 17 Settembre dalle ore 10 alle 18
Presso il 

Conservatorio ALBARO - Villa Bombrini

Tante attività per genitori e figli 

e ovviamente anche PARKOUR!


Il costo è di 10 euro per l'accompagnatore